I Settori Orafo e Gemmologico esigono sempre più un controllo alle fonti di produzione dei prodotti finiti, e dall’altra il cliente esige di essere seguito nel suo acquisto. La fiducia nasce da questo.
La ricerca della qualità e della garanzia deve tuttavia fare i conti con il fatto che a tutt’oggi è ancora impossibile stabilire alcunché di valido per tutti perché il Settore delle Analisi Gemmologiche non è regolato in alcun modo da leggi dello Stato che dicano agli operatori che cosa si deve o non si deve fare.
Settore Orafo e Gemmologico : Codice Civile art. 515
Come è noto, le cose mobili sono definite nel Codice Civile e l’art. 515 del Codice Penale prevede sanzioni per chi “consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra oppure … diversa da quella dichiarata”, ma può essere applicato a qualsiasi categoria di beni.
Quindi, poiché le Analisi Gemmologiche coinvolgono talvolta ingenti interessi economici e poiché nessuna legge italiana stabilisce quali siano in gemmologia le procedure corrette con cui attribuire alle “cose mobili” le qualità e le caratteristiche, da più parti sono state predisposte norme che però non hanno alcuna forza di legge, ma vanno rispettate per consuetudine e anche perché non c’è altro.
Normativa Uni per il Settore Orafo
L’unica normativa esistente in Italia è quella stilata da un organismo nazionale di normazione, l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione – conosciuta comunemente come “Normativa UNI” – che ai numeri di catalogo 10173, 10245 e 9758 specifica rispettivamente la Classificazione del Taglio delle Pietre, la Nomenclatura in uso dei Materiali Gemmologici e la Terminologia, la classificazione, le caratteristiche e i metodi di prova concernenti il Diamante.
Il dramma costituito da questa carenza legislativa è tanto più acuto in quanto è ben noto come l’Italia occupi un posto di assoluto rilievo nel campo della gioielleria a livello mondiale; per fare solo un rapido esempio, più di un quinto della produzione mondiale annua dell’Oro che si conia a Moneta d’Oro si lavora in Italia come Gioielleria.
Ma, mentre i Metalli Preziosi sono tutelati da rigide regole relative alla loro provenienza e composizione, nonché alla imposizione del marchio di fabbricazione, le Pietre Preziose sono completamente escluse da regole fisse e non esiste legge che indichi al mercato una sia pur generica via per garantire della loro natura, se non quella prevista appunto dal già citato art. 515 del Codice penale che però non vi si riferisce specificamente.
Che Cosa Avviene in Realtà nel Settore Gemmologico?
Avviene che per esempio un Gioiello molto importante commercialmente sia accompagnato da numerose e precise note relative al titolo e al marchio del metallo, ma completamente senza alcuna indicazione sulla natura delle Gemme Incastonate. Le possibili sofisticazioni sono quindi innumerevoli.
Non esistono leggi e le norme non hanno alcuna forza di legge, cioè non sono vincolanti ma possono essere considerate aventi valore consuetudinario.
A tutt’oggi, oltre alla creazione di regolamenti consuetudinari come il RAL 560A 5E in Germania, sono state emesse norme da:
- associazioni gemmologiche
- organizzazioni gemmologiche
- associazioni di categoria
- organismi nazionali di normazione, come ad esempio l’UNI in Italia
E’ questa una condizione purtroppo comune a molte altre nazioni europee, anche se in Europa la sola Francia ha emanato una legge in materia, il Décret n. 68-1089 del 29/11/1968.
Chi è quindi il Gemmologo?
Il Gemmologo dovrebbe ragionevolmente essere considerato un esperto, ma non nel senso di una persona che ha conseguito un diploma (alcuni tra i maggiori istituti gemmologici del mondo rilasciano diplomi, tra cui il G.I.A. – Gemological Institute of America, che ha sedi in tutto il mondo, l’HRD di Anversa, l’IGI, fino agli istituti di interesse nazionale e alle confederazioni territoriali di Arti e Mestieri, di competenza ed estensione provinciale, ma nel senso di una persona che per professione tutto il giorno osserva le pietre e le determina e analizza.
Ora: mentre da un lato è opportuno conseguire un diploma di durata pluriennale per applicare le proprie conoscenze al campo della Gemmologia, non è tuttavia necessario averlo per praticarla in quanto in nessun paese del mondo esiste una legge che specifichi alcunché.
Anche qui, dunque, si procede per consuetudine, dove gli obblighi e le responsabilità giuridiche derivano al Gemmologo solo dalle leggi vigenti nel suo paese.
Criteri Standard per il Gemmologo
Nel processo di adeguamento a criteri standard nella valutazione e nell’attribuzione dei gradi di purezza e colore ai Diamanti, l’ISO (International Organization for Standardization) ha provveduto a compiere il primo passo con il primo Rapporto Tecnico, meglio conosciuto come TR11211, dal titolo Grading polished diamonds – Terminology and classification, pubblicato il 15 Dicembre 1995 e composto dall’ISO Technical Committee (ISO/TC 174 – Jewellery) che pone in risalto il problema dell’uso della terminologia specifica e tecnica nell’espressione della valutazione dei Diamanti.
Questo rapporto tecnico è stato compilato con l’aiuto di quattro gruppi di analisi e laboratori tra i più noti del mondo, tra cui il G.I.A., la C.I.B.J.O., l’IDC (International Diamond Council) e la Scan.D.N. (Scandinavian Diamond Nomenclature) e ha avuto quale principale fonte di ispirazione la preparazione di una fonte di valutazione utilizzabile internazionalmente.
Molti Gemmologi hanno avanzato dubbi sia sui criteri di accettazione di queste regole, che sulla politica da seguire per la loro applicazione e sugli eventuali abusi che sicuramente ne seguiranno. Il G.I.A. ha per primo risposto che si trattava solamente di ipotesi di discussione, anche se sono ormai decenni che si discute.
Regole internazionali Gemmologia
Taluni pensano che l’imposizione di queste regole internazionali permetteranno anche ai laboratori molto piccoli di dare alle stampe i loro certificati di analisi con la dicitura “ISO International Standards” senza alcuna possibilità di controllare se questo risponda a verità; in definitiva, sarebbe un passo indietro, anche perché le regole di accettabilità di un’analisi derivano ai laboratori dalle esigenze dei mercati.
Negli Stati Uniti si adottano pienamente i criteri G.I.A. e le esigenze sono quelle di un mercato assolutamente aperto, per cui sarà molto difficile per gli americani discostarsi da questi criteri.
Albo Nazionale dei Gemmologi
Le regole dei laboratori e le esigenze dei mercati rivelano molto spesso una discrepanza fondamentale. E’ proprio per questo motivo, infatti, cioè a causa della pressoché totale mancanza di un accordo comune tra i punti di vista (la mancanza di un Albo Gemmologi ). In Italia manca ancora un Albo nazionale dei Gemmologi che potrà essere fondato solo qualora si instauri un’uniformità di vedute almeno in riferimento ai criteri principali delle procedure di analisi e delle espressioni e nomenclature delle caratteristiche.